Portraits
Capita spesso, forse quasi mai, o magari non ci rendiamo nemmeno conto che stia accadendo.
Succede sempre così, quando si cerca qualcosa, essa risulta impossibile da trovare.
Come l’amore del resto, sembrerà banale, ma è pura verità. Non possiamo pensare di andare in cerca di un’emozione, non la troveremo mai. Al massimo, possiamo pensare di metterci nella condizione tale di provarla. Poi, se si è astuti, o forse sensibili, possiamo captare che la stiamo vivendo, o forse ce ne accorgiamo qualche ora più tardi, qualche giorno più in la.
Ho dei bellissimi ricordi, di serate estive nate per caso. Magari uscivo di casa per un motivo che non ricordo nemmeno, e poi come per magia, a tutto ciò che mi circondava riuscivo a dare un senso. Fino a qualche minuto prima sconosciuto, probabilmente nascosto. Tutto era al proprio posto, con il profumo giusto e di classe.
Mi succede la stessa cosa con le fotografie. Come possiamo pretendere di essere così veloci? Un otturatore scatta ad un centoventicinquesimo di secondo, una frazione impercettibile di tempo, che probabilmente riporta alla luce ciò che nella moltitudine di distrazioni si era sottratto al nostro occhio.
Non me ne rendo conto, a volte, lo ammetto. Mi lascio trasportare, vivo la condizione che mi sono creato e affido alla fotocamera il compito di rimettere ordine nei miei pensieri.
Ritratti. Frammenti. Emozioni sparse e riordinate in un secondo momento. Quando il sentimento è ormai lontano. O forse non ancora arrivato.